La Terapia Psicomotoria
Che cos'è la Terapia Psicomotoria? Essa non è altro che un'occasione, all'interno della relazione Terapista-paziente, per ripercorrere lo sviluppo psicomotorio integrando aspetti organizzanti e meno organizzanti a qualsiasi livello e funzione essi si esprimano al fine di "agire sull'origine neuromotoria o psichica delle difficoltà" ricostruendo le tappe in modo simbolico o reale. Per questo riteniamo fondamentale per lo Psicomotricista conoscere a fondo non gli esercizi ma lo sviluppo e i suoi significati (teorico e vissuto) nell'armonizzazione delle diverse funzioni ed espressioni.
In questa evoluzione il Terapista deve saper considerare i ritmi del bambino secondo una progressione ben delineata dall'autore:
- Fare
- Fare facilmente
- Fare bene
- Fare meglio
È una progressione che va rispettata perché segue il principio della maturazione del Sistema Nervoso e quello dello sviluppo dell'individuo; questo vuol dire che, almeno in un primo momento, il lavoro terapeutico è centrato sui processi di base e non sui risultati, anche se subito non visibili e urgentemente richiesti da genitori e insegnanti.
La Terapia è un momento specifico dove si aiuta il bambino a liberarsi della vecchia immagine psicomotoria che egli ha di sè e che gli altri hanno di lui al fine di crearsene, con l'aiuto del Terapista, una nuova e positiva; solo in tal modo gli sarà possibile integrare e armonizzare movimento, pensiero, emozione e parola.
L'obiettivo della Terapia Psicomotoria non è quello di curare ma di normalizzare attraverso la presa di coscienza ed il controllo volontario sulla propría azione. Ciò è basato sul presupposto che l'aspetto motorio agisce sull'emotivo come viceversa per cui a controllo motorio equivale controllo emotivo e viceversa. Una motricità libera e nello stesso tempo controllata è espressione di un pensiero libero, creativo e ben partecipato emozionalmente.
Questo è raggiunto in modo particolare attraverso un lavoro sulla funzione tonica, funzione intesa per la Psicomotricità strettamente legata non solo al funzionamento specifico del Sistema Nervoso ma anche alla vita emotivo-relazionale. Proprio per questo tutto in Psicomotricità ruota attor-no al tono in quanto si rileva uno stretto legame fra stato tonico e manifestazione del disturbo, fra stato tonico e livello di comunicazione; da questo deriva l'importanza primordiale data al contatto corporeo, al dialogo tonico, al Rilassamento
La Psicomotricità si colloca nell'ambito della clinica e, in particolare, é indicata per quelle sintomatologie che si evidenziano attraverso il linguaggio del corpo, in modo specifico i disturbi psicomotori: ritardi psicomotori e del linguaggio, goffaggine, dislateralizzazione, disordini somatognosici e spazio-temporali, disprassie, tics, balbuzie, disgrafie, stati tensionali, inibizione, instabilitá, ecc.
Secondariamente la Psicomotricità può essere indicata per quelle patologie organiche dove è necessario ad un certo punto un reinvestimento del corpo ed una rielaborazione delle proprie difficoltà corporee oggettive.
A volte può anche essere proposta come sostituto della psicoterapia qualora i genitori siano in difesa, non collaboranti. A volte essa è l'unica forma di aiuto possibile, altre volte è specifica, altre ancora può aprire la strada per interventi successivi più specifici come la Logopedia o la Psicoterapia.